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Quanto costa la Chiesa allo Stato Italiano?

Esattamente ottantasei anni fa, l'11 Febbraio del 1929, i Patti Lateranensi venivano sottoscritti e firmati da Mussolini, in rappresentanza dello Stato Italiano, e dal Cardinale Pietro Gasparri, in vece dell'allora Papa Pio XI, nel palazzo di San Giovanni in Laterano. I patti siglati furono fondamentalmente tre: la Chiesa riconosceva lo Stato Italiano con sede a Roma e lo Stato Italiano riconosceva a sua volta la Chiesa cone sede in Città del Vaticano, fu riconosciuto un indennizzo da parte dello Stato Italiano e furono stese le norme per regolare i rapporti tra Stato e Chiesa (ad esempio si stabilì che il matrimonio in chiesa avesse valenza anche civile, che l'insegnamento religioso obbligatorio fosse introdotto anche nelle scuole medie e superiori e che i gruppi cattolici potessero agire in autonomia e libertà).

Successivamente, in data 18 Febbraio 1984, vennero introdotte molteplici e sostanziali innovazioni con un nuovo Concordato, il quale sostituì integralmente le precedenti disposizioni. Esso introdusse diversi principi fondamentali per la regolazione dell'indipendenza dei rispettivi ordini dello Stato e della Chiesa, individuando gli specifici capisaldi costituzionali, sui quali ricostruire il sistema dei loro rapporti con l'articolato rinvio ad ulteriori intese su specifiche questioni, da stipulare successivamente tra autorità statali ed ecclesiastiche competenti.

La prima di tali intese fu quella inerente la riforma degli enti e beni ecclesiastici e del sistema di sostentamento del clero, cui seguirono poi quelle sulla nomina dei titolari di uffici ecclesiastici, sulle festività religiose riconosciute agli effetti civili, sull' insegnamento della religione cattolica nelle scuole (frequentabile facoltativamente) e molto altro ancora.

Tenuto dunque conto dei vari accordi, del legami legislativi ed economici, delle varie libertà concesse e limitazioni stabilite nel corso degli anni, è possibile stabilire quanto effettivamente "costi" la Chiesa cattolica allo Stato Italiano?

Purtroppo definire con esattezza l' ammontare complessivo annuo di fondi, finanziamenti ed agevolazioni concesse alla Chiesa cattolica in Italia è pressochè impossibile. Ciò anche a causa del fatto che nessuna delle due parti coinvolte in questo "rapporto economico" ha mai confermato o divulgato, e forse neppure calcolato, alcuna stima complessiva riguardante tali flussi di denaro.

L'unico metodo rimanente consiste dunque nell'individuare ed analizzare ogni singola voce e dato disponibile, spiegandone l'origine normativa ed attribuendogli un valore, per poi addizionare il tutto ottenendo un unico risultato.

Non avendo accesso ai singoli bilanci delle varie diocesi, parrocchie e così via, la stima finale sarà unicamente indicativa e non esatta al centesimo, ciò nonostante la sua credibilità poggia su basi solide quali regolamentazioni in vigore, normative attuali e dati economici di presumibile validità, se non certi e verificati.

L'UAAR è riuscita, approsimativamente e con coscenza d'incertezza, a quantificare gli effettivi "costi" della Chiesa a carico dello Stato Italiano e dunque di tutti i suoi cittadini, credenti o meno.

La cifra riportata ha dell'incredibile e ammonta a:

6.424.807.772 euro annui.

~inforNation

Fonti:

- Wikipedia

- Delibera n. 16/2014/G da parte della Corte dei Conti, in data 28/11/2014

- www.icostidellachiesa.it (all'interno del sito è possbile trovare un dettagliato elenco delle normative in vigore e dei valori attribuiti ad ogni voce di spesa)

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